Il braccio destro dei lavoratori

I lavori pesanti e ripetitivi sono usuranti. Le conseguenze sono note: mal di schiena cronico e altri dolori che comportano lunghe assenze da lavoro e costi elevati. Cobot cambia le cose: il braccio robotico tiene l'utensile, mentre il lavoratore si limita a condurlo, come in una danza.

In Europa, un lavoratore su quattro soffre di forti dolori alla schiena. Le patologie professionali più diffuse colpiscono principalmente muscolatura e ossatura. La causa è riconducibile a ritmi di lavoro elevati, lavori monotoni e carichi pesanti. Le conseguenze sono gravi e alla fine non è solo il fisico dei lavoratori a risentirne: anche i costi economici e sociali sono enormi.

Per combattere questo fenomeno sociale, c'è bisogno di soluzioni innovative. Una di queste è il Cobot A7-15 dell'azienda francese RB3D, una soluzione che tende la mano ai lavoratori – nel vero senso della parola. Il braccio robotico fissato a parete è dotato di sette assi e ha un raggio di azione di oltre due metri. All'estremità inferiore del braccio può essere fissato un utensile pesante, ad esempio una smerigliatrice. In questo modo il lavoratore non deve più sostenere l'utensile, ma si limita semplicemente a guidarlo: al peso dell'utensile ci pensa Cobot.

I sensori comunicano le intenzioni di movimento

Il robot aiuta il lavoratore nei movimenti che vuole eseguire, spostandosi in alto, in basso, verso sinistra o destra. Un sensore riconosce immediatamente le intenzioni dell'operatore e il sistema di comando fa in modo che il braccio robotico si sposti senza sforzo nella giusta direzione. I motori DC maxon della serie RE garantiscono la risposta rapida e il movimento omogeneo del braccio. Questi motori sono impiegati su tutti gli assi del Cobot.L'elevata precisione dei motori con spazzole da 150 e 250 watt di potenza riduce notevolmente gli sforzi del lavoratore, che risparmia energie e può concentrarsi a pieno sul lavoro da svolgere. “Se una data operazione richiede una forza di 20 kg, Cobot la riduce a 1 kg”, afferma Serge Grygorowicz, presidente e fondatore della RB3D. Assieme al suo team si è posto come obiettivo il miglioramento delle condizioni lavorative nel settore industriale e la riduzione delle patologie a carico di muscoli e ossa. Gli azionamenti maxon sono stati la prima scelta. “Rappresentano la migliore combinazione di peso, qualità e densità di potenza.” Quello che viene richiesto a questi motori non è poco: devono fornire sia velocità che coppia e trasferire con precisione e facilità forze elevate.

Importante know-how dall'industria nucleare
maxon non ha fornito soltanto i motori, ma anche l'intero pacchetto di azionamento. I motori DC della serie RE vengono impiegati in combinazione con i corrispondenti riduttori planetari, encoder e comandi di posizionamento EPOS. Compattezza, coppia e accelerazione, il tutto offerto da un unico fornitore: sono queste le caratteristiche della soluzione maxon che hanno convinto gli sviluppatori francesi. Per trovare gli azionamenti adatti, maxon ha lavorato a stretto contatto con l'istituto francese di ricerca CEA List, che ha avuto un ruolo importante nello sviluppo del Cobot. Fino ad oggi i robot industriali comandati dalla forza umana erano infatti pressoché inesistenti. E quei pochi erano lenti e riducevano a malapena lo stress fisico del lavoratore. L'esperienza accumulata dall'istituto CEA List nell'industria nucleare con i sistemi di comando per il feedback della forza è risultata quindi ancora più preziosa. Integrando queste competenze specifiche nei propri prodotti, l'azienda RB3D è riuscita a creare una nuova generazione di robot industriali in grado di cambiare in maniera durevole le condizioni lavorative nelle officine.

 © maxon motor ag

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